Quale premessa ad ogni
dibattito specifico volto a cercare di capire da semplici protagonisti
coinvolti (non da eruditi studiosi) almeno parte degli avvenimenti economici
che influiscono sulla nostra vita e in conseguenza dei quali i responsabili
gestori del nostro sistema organizzativo (politici, banchieri, burocrati vari
ecc,) ci costringono ad “agire economicamente” assoggettandoci a leggi e
regolamenti coercitivi.
Bisogna chiarire che la realtà della materia economica odierna non è limitabile ad un ambito territoriale, ma è soggetta anche ad eventi e condizionamenti universali (Europei o Mondiali che dir si voglia) che troppo spesso vengono tirati in ballo per giustificare provvedimenti impopolari e/o moralmente ingiusti.
Bisogna chiarire che la realtà della materia economica odierna non è limitabile ad un ambito territoriale, ma è soggetta anche ad eventi e condizionamenti universali (Europei o Mondiali che dir si voglia) che troppo spesso vengono tirati in ballo per giustificare provvedimenti impopolari e/o moralmente ingiusti.
Il comportamento del
singolo individuo risulta condizionato oltre ogni limite dagli aspetti
economici che ad oggi sembrano prevalere sugli stessi principi etici e rendere
difficile la possibilità di uno sviluppo equo, armonioso e pacifico della
società.
In Italia troppo spesso
gli stessi gestori del sistema economico prima di agire attraverso le varie
leggi definite finanziarie non si sono resi conto (si spera sia solo questo)
delle connesse implicazioni morali e neppure si sono premurati di revisionare con
riguardo prioritario a tali implicazioni la struttura legislativa vigente per
correggerne le evidenti “distorsioni”.
Troppo spesso ai
cittadini, in definitiva veri protagonisti della vita economica, sono state
fumosamente descritte le realtà economiche da prendere in considerazione per programmare,
decidere e legiferare in merito.
Il linguaggio mezzo
“tecnico” e mezzo “politichese” con cui vengono illustrate le scelte di
politica economica e le numerose contraddizioni non aiutano a comprendere: la
scoperta di tesoretti nascosti, la ripresa del PIL con la contrapposta
contemporanea espansione del debito pubblico.
L’aumento, spesso solo “stimato”, dei lavoratori contrapposto all'aumento del disagio sociale ed altro, danno l’idea che forse non si voglia far veramente chiarezza o peggio che le “cose economiche” non siano completamente conosciute neppure da chi le “gestisce”.
Dal punto di vista del singolo individuo non è certo semplice rilevare ogni contraddizione, ma una volenterosa ed attenta comunità può evidenziare la “vera verità” e di conseguenza si potranno dedurre insieme anche i necessari connessi aspetti etici e comportamentali a cui ci si dovrebbe attenere.
L’aumento, spesso solo “stimato”, dei lavoratori contrapposto all'aumento del disagio sociale ed altro, danno l’idea che forse non si voglia far veramente chiarezza o peggio che le “cose economiche” non siano completamente conosciute neppure da chi le “gestisce”.
Dal punto di vista del singolo individuo non è certo semplice rilevare ogni contraddizione, ma una volenterosa ed attenta comunità può evidenziare la “vera verità” e di conseguenza si potranno dedurre insieme anche i necessari connessi aspetti etici e comportamentali a cui ci si dovrebbe attenere.