Di recente un membro
influente della comunità politica internazionale del vaticano (Papa Francesco),
ha affermato, in presenza di numerosi giornalisti, che l’uomo è stupido.
Tale affermazione, sia
pur riferita specificatamente al comportamento tenuto nei confronti della
natura che circonda ed accoglie noi mortali, merita di essere approfondita.
Innanzitutto è evidente
che la nostra stupidità si sia manifestata da tempo, invero la Chiesa Cattolica
esiste come organizzazione ed espressione di un potere da duemila anni e nei
secoli ha spesso censurato delle azioni definite incivili e immorali di uomini
e nazioni.
Tali azioni il più delle
volte alla fine non hanno giovato a nessuno e hanno solo danneggiato molti e quindi
dalla stessa chiesa possono essere state considerate con chiarezza e semplicità
comportamenti da stupidi.
Politica e Vaticano: comportamenti scorretti
Che la causa dei nostri
comportamenti scorretti sia da attribuire in toto o in parte alla nostra
stupidità non è solo una teoria, ma sembrerebbe una realtà.
Sarebbe utile capire
quanto noi uomini siamo stupidi e se lo siamo tutti allo stesso modo, o se i comportamenti
sociali più o meno censurabili derivano dal diverso grado di stupidità degli
attori.
Insomma sarebbe interessante individuare chi è
più stupido e chi lo è meno e studiare i possibili rimedi per scongiurare tale
difetto.
Evidentemente risulta
difficile per ciascuno ammettere che nessuno è esente da stupidità, ma forse è
proprio così.
Tutti sono concordi nel
voler perseguire scopi di eguaglianza, di equità e di redistribuzione delle
risorse attraverso l' organizzazione sociale.
In realtà la
disuguaglianza e la disparità di condizione di vita tra gli uomini sono ancora
il risultato pratico ottenuto.
Politica sociale in Italia
La nazione Italia, non ha
raggiunto gli obiettivi etici anche quelli costituzionalmente prefissati come
in pratica tutte le altre.
Eppure il nostro paese si
posiziona come partner virtuoso di organizzazioni internazionali che sono state
a loro volta incapaci di ottenere con rapida concretezza il raggiungimento dei
nobili scopi prefissati.
Combattere la fame, tutelare dagli abusi le
minoranze etniche, promuovere una vera democrazia, favorire principi umanitari
in genere ecc. sono azioni riconosciute da tutti etiche e doverose.
Alla guida del nostro
stivale si sono alternati negli ultimi sessanta anni decine di personaggi e di
partiti politici che sempre hanno affermato di voler ridurre le disuguaglianze
e di voler perseguire lo sviluppo sociale.
Purtroppo le
disuguaglianze restano e lo sviluppo è da sempre in contrasto con prescrizioni
e limiti economici che troppo spesso, secondo i nostri governanti di oggi, sono
imposti da prevalenti motivazioni internazionali.
Una componente di
stupidità dei comuni cittadini ha sicuramente contribuito ad assicurare la pace
sociale in una situazione da così tanto tempo così poco soddisfacente ed è
indubbio interesse di “chi comanda” mantenere tale componente per continuare a
godere dei propri privilegi.
Chi ha detenuto e/o
detiene oggi il cosiddetto potere politico, al fine di giustificare le carenze
etiche presenti nella società italiana, non riuscendo a definire un chiaro
percorso per recuperare le risorse necessarie a risolverle senza dover mettere
in crisi il vigente sistema, ha di fatto scelto di considerare le problematiche
nazionali come se fossero parte dei problemi internazionali (o almeno Europei).
Ma ora, di fatto, solo in
ambito nazionale deve trovare le risorse economiche per gli ormai necessari ed
urgenti cambiamenti sociali, ma è per di più vincolato dalle stesse limitazioni
internazionali; non è forse un poco stupido tale agire.
Curare, nei fatti e non a
parole, la nostra stupidità, perseguire la verità eliminando dai dibattiti di
tipo politico le bugie, le omissioni e i voluti condizionamenti, favorire
l’aumento del livello
della cultura e della consapevolezza potrebbero risultare utile ausilio per
programmare ed attuare i necessari cambiamenti del sistema.