mercoledì 18 ottobre 2017

PIL il prodotto interno lordo e la manovra economica


Prodotto interno lordo! Vogliamo inquadrare la recente cosiddetta manovra economica nella sua effettiva realtà, senza ascoltare e bearci per quanto ci viene raccontato assai parzialmente dai nostri politici?
Ricordando i principali valori a noi noti, quelli da sempre ufficialmente comunicati, sorge il sospetto che tutte le discussioni in merito alla valenza degli interventi operati in campo macroeconomico siano da considerare alla stregua delle famose antiche diatribe volte a determinare il sesso degli Angeli.
Di fatto sarebbero state individuate, tra le pieghe di bilancio, risorse da impiegare per favorire lo sviluppo economico e sociale per ben 4,7 miliardi, non tutti spendibili in un solo anno.

Pil e manovra economica: la realtà che non viene raccontata

La massa del Pil, secondo tutte le fonti ufficiali si aggira intorno agli oltre 2000 (duemila) miliardi, così come la massa dei debiti accumulati dal nostro Stato, che anzi superano tale importo.
Quindi in realtà si tratta di stimolare le iniziative economiche e quindi il Pil mettendo sul piatto ben 0,00235 (due virgola trentacinque millesimi) del valore dello stesso prodotto globale.
Si tratta nel caso specifico di affannarsi a dare un calcio al pallone sperando che l’economia si riprenda da sola, purtroppo lo stesso calcio risulterà evidentemente debole e fuori misura rispetto a quanto si dovrebbe fare.
Considerati i vari vincoli determinati dalla necessità di rispettare quanto pattuito a livello europeo, se questi sono i numeri, non si può certo aspettarsi di più per qualche decina di anni a venire.
Malgrado la tragica realtà di quanto sopra descritto i rappresentanti delle varie parti sociali continuano a richiedere nuovi fondi o variazioni ed aggiustamenti in favore dell’una o altra categoria rappresentata, ma non si rendono conto? O non vogliono rendersi conto?
Si è parlato (ma di fatto solo parlato) di modificare la stessa macchina che ci governa il cui funzionamento costerebbe ogni anno circa 800 (ottocento) miliardi.
Ciò comporterebbe un immenso lavoro, in pratica una rivoluzione organizzativa ed una diminuzione di personale, anche politico, che andrebbe ridistribuito e/o allocato nel campo privato ed in attività realmente produttive.
Nessuno dei nostri governanti sarebbe disposto a propugnare una serie coordinata di riforme legislative e conseguente diminuzione dei costi dello stato, ma vogliamo almeno studiarne la reale fattibilità e verificare almeno in teoria il corrispondente beneficio?
I vari commissari governativi appositamente nominati per riuscire, ferma la attuale organizzazione, ad evitare sprechi ed inutili spese dell’apparato burocratico ben poco sono riusciti a fare fino ad oggi.
Altre soluzioni basate su aspettative di altro tipo prevedrebbero eventi straordinari anche di tipo inflattivo e comunque si potrebbero manifestare in primis a livello di economia mondiale, probabilmente causando ricadute imprevedibili.

La situazione appare abbastanza grave, si ricercano ovviamente geniali e possibilmente omni comprensive soluzioni.