Noi cittadini possiamo facilmente
renderci conto, visti i contenuti ed il tenore delle notizie diffuse dai mass
media, che tutti i partiti si stanno già dando battaglia per aggiudicarsi il
miglior risultato nelle prossime elezioni: chi paga le spese dei partiti?
Al fine di propagandare e
promuovere le proprie idee ed i programmi di governo i nostri politici hanno
già iniziato ad agitarsi ed a correre da un capo all'altro della nazione per
partecipare sin da ora a comizi, riunioni programmatiche, conferenze, cerimonie
commemorative ed altro; ciascuno confida che la maggiore visibilità così
ottenuta corrisponda ad un maggior numero di voti.
Anche le trasferte
all'estero dei più rappresentativi responsabili politici, seppur ufficialmente dovrebbero
servire per altri scopi, sono in questo periodo decisamente orientate a
supportare i fini elettorali.
Come detto tutti corrono,
chi si sposta in treno (anzi con un intero treno), chi prende l’aereo per
raggiungere paesi lontani, chi utilizza attrezzatissimi camper e chi più ne ha
più ne metta.
Ma quanto costeranno queste elezioni? O meglio QUANTO ci COSTERANNO
E’ vero che la legge sul
finanziamento pubblico ai partiti è stata abolita, ma da dove questi traggono
le risorse è facile dedurlo.
In primis restano ancora
a carico della collettività i contributi per il funzionamento dei gruppi
parlamentari e numerose altre contribuzioni e rimborsi per spese varie; nella
pratica ciascun membro delle assemblee parlamentari ed anche regionali può
valere per il gruppo o partito di appartenenza un incasso che oscilla tra i 50
e gli 80 mila Euro e in aggiunta ogni eletto versa mensilmente un congruo
contributo a titolo di riconoscente donazione.
Tutte
le risorse economiche destinate ai partiti sono comunque soldi nostri
Si rammentano tra le
altre: la possibilità di essere beneficiari, in sede di pagamento delle imposte,
della aliquota di liberalità del 2 per mille in concorrenza con le varie
organizzazioni umanitarie; la elargizione dei contributi sopra citati, nonché
di specifici contributi in favore del personale direttamente dipendente dagli
uffici politici centrali ecc. e tutte le agevolazioni fiscali, che si traducono
in costi per la collettività (ad esempio: esenzioni varie da imposte e tasse ed
IVA ridotta per le spese elettorali).
D’altra parte in teoria,
poiché la scelta dei candidati viene effettuata dalle segreterie, è logico
supporre che queste siano tenute a supportare massicciamente l’impegno
economico necessario al singolo per essere eletto, specie perché i prescelti non
dovrebbero tutti fruire personalmente di eccezionali redditi e/o capitali
(principio implicito di democrazia popolare).
L’ attuale legislazione
prevede la possibilità per i privati di poter elargire donazioni ai partiti e
ne regola i limiti e la detraibilità ai fini fiscali, ma non considera
necessario regolamentare puntigliosamente l’ambito delle azioni esperibili,
anche nei confronti dei singoli, dalle varie lobby, ufficiali e non, che pure
incidono realmente sulla formazione delle leggi.
Sarebbe gradito che tra
le comunicazioni elettorali si desse adeguato spazio, magari non in diretta, ma
quasi, alla esplicazione contabile di quanto si sta incassando e spendendo ed a
carico o favore di chi, per poter decidere in piena coscienza e conoscenza chi
votare.
I generici bilanci annuali, successivamente elaborati, non servono
certo alla bisogna.
Il problema, vista la
incompletezza delle norme che dovrebbero regolare la materia e la loro scarsa
ineludibilità, non è di poca valenza.
Se la campagna elettorale,
che si preannuncia lunga e virulenta, dovesse costare molto mettendo così in
difficoltà le finanze dei partiti, questi potrebbero tutti, o quasi, essere
agevolmente condizionati da uno o più donatori non aventi scopi ideali ed
altruistici, ma solo dotati di portafogli ben forniti da rimpinguare poi, a
giochi fatti, a carico della comunità.
Le argomentazioni sopra
esposte si spera possano risultare utili per risvegliare maggiore e meno
generica attenzione su tutte le azioni, gli aspetti ed i risvolti della politica
e su come viene praticata nel nostro paese.