domenica 14 ottobre 2018

DEF e soldi veri


Parliamo del DEF Documento Economia e Finanza e cerchiamo, al solito, di descrivere semplicemente e senza pregiudizi quanto sta accadendo, esaminando alcune cifre e cercando di tralasciare pregiudizi o tecnicismi.

I nostri attuali governanti stanno cercando di ottenere sufficiente copertura finanziaria per poter realizzare (magari solo in parte) alcuni punti del contratto di governo, a suo tempo stipulato, che da loro stessi sono ritenuti necessari per poter garantire ai cittadini un più alto livello di benessere e progresso sociale (modifica della legge Fornero, flat tax, reddito di cittadinanza ecc.).

Per prima cosa sia chiaro che modificare in sede di bilancio il rapporto deficit – PIL portandolo dall'uno virgola sei per cento (raccomandato come sufficientemente virtuoso dai nostri partner comunitari) al due virgola quattro per cento, è il modo più semplice e rapido per ricavare somme da gestire.

Operando tale modifica gli attuali governanti ricaverebbero una maggiore disponibilità di bilancio per circa 30 (trenta) miliardi da impegnare nella realizzazione di quanto promesso in sede elettorale e previsto dal contratto di governo stesso.

L’opposizione politica, la stampa in generale, le istituzioni finanziarie europee, gli organi indipendenti quali Bankitalia e BCE, le agenzie di rating, la stessa presidenza della repubblica, hanno manifestato la loro contrarietà a qualsiasi decisione che comporti l’ampliamento del rapporto deficit – PIL oltre la percentuale a suo tempo indicata dell’uno virgola sei per cento (o meno).

Le motivazioni reali di chi critica le mosse del governo (a parte quelle politiche) sono riassumibili nel fatto che non vi sono sufficienti certezze di poter recuperare questi circa trenta miliardi grazie alla crescita dell’economia italiana nei prossimi due o tre anni, tale crescita, invece, è ritenuta certa dall'attuale maggioranza che prevede nei prossimi tre anni un congruo aumento del PIL, del gettito erariale e in definitiva anche il conseguente miglioramento del tenore di vita (capacità di spesa) dei cittadini.

In effetti il mercato globale e quindi il commercio e l’economia mondiale sembrano mostrare sintomi di recessione più che di sviluppo e ogni timore sulla valenza di quanto ipotizzato dal governo italiano è più che legittimo.

Tutte le discussioni di politica economica (per lo più ancora allo stato di chiacchiere) che hanno coinvolto il nostro amato paese hanno causato abnormi reazioni nei mercati finanziari.

Il giorno stesso in cui il governo ha annunciato la volontà di inserire nel DEF l’aumento del rapporto deficit PIL al 2,4% quasi tutte le azioni quotate alla borsa di Milano sono regredite e circa 22 miliardi di capitalizzazione sono andati in fumo.

Se si considerano anche alcune altre successive sedute chiuse in perdita, l’aumento del famigerato SPREAD, ecc. bisogna riconoscere che è avvenuto quanto segue:
da un lato vi è stato un annuncio del governo italiano che affermava di volersi indebitare per ulteriori circa trenta miliardi, al fine di distribuirli, per lo più, in favore di alcune categorie di cittadini socialmente svantaggiati,
da un altro lato ed in contemporanea un gruppo di cittadini meno svantaggiati e detentori di risparmi (investiti in azioni) pagava di fatto circa 40 miliardi a causa delle perdite in borsa.

Bisogna in vero ricordare che non tutte le perdite di borsa di quest’ultimo periodo saranno state sopportate da semplici cittadini italiani, ma anche da investitori esteri o banche, anche se queste, poi, sui soliti clienti e cittadini si rifaranno, magra resta però la consolazione.

Il clima allarmistico causato dai descritti eventi, si è incrementato attraverso gli interventi dei media, ma dovrebbe essere mitigato, così come dovrebbero essere mitigati gli attacchi ai singoli soggetti ed ai rappresentanti delle istituzioni.

Solo con calma e ponderazione si potranno superare le attuali difficoltà economico – finanziarie che purtroppo coinvolgono il nostro paese e non solo e ci preoccupano forse eccessivamente (o forse no?).