venerdì 5 giugno 2020

Numeri da lotteria

I media ed i politici italiani hanno fatto a gara nel trasmettere una miriade di notizie, cifre e previsioni con il dichiarato scopo di voler far conoscere in tempo reale la vera consistenza numerica degli eventi pandemici che stavamo e stiamo ancora subendo.

Purtroppo ha creato seri dubbi cognitivi proprio la enorme abbondanza di commenti e giudizi relativi a numeri ed indici giudicati rappresentativi, che anche se talvolta non aggiornati, sono sempre stati alternativamente e quotidianamente diffusi da giornalisti e pseudo tecnici.

Ammesso che quanto comunicato dai media fino ad oggi sia stato evidenziato proprio con il prevalente scopo di chiarire e dire la verità sul corona virus e sulla sua reale diffusione, bisogna anche ammettere che gli stessi media e i politici ci hanno fornito, troppo spesso, dati incompleti, spesso ripetuti, talvolta inesatti e magari poi corretti.

In realtà, tutti i comunicati più o meno ufficiali delle autorità riguardanti l’andamento epidemico e i numerosi articoli pubblicati da svariati giornalisti, di ogni credo o parrocchia politica, in molti casi hanno alimentato i dubbi di chi ascoltava passivamente, ma con attenzione, ogni notizia propinata.

Quanto è stato detto e fatto dimostra che la disinformazione (o meglio mancanza di completa e corretta informazione) si può ottenere attraverso il silenzio o attraverso l’eccesso di rumore e confusione.

Così sono stati posti alla attenzione di noi italiani una infinità di dati probabilmente abbastanza plausibili, ma in ogni comunicato di aggiornamento si è fatto particolare riferimento a quel dato che tra gli stessi numeri indice attenzionati fosse il più congruo ed atto a giustificare le dichiarazioni e le azioni intraprese dalle varie autorità.

Il vero e proprio inganno (forse truffa) che, tra l’altro, è servito a confondere la capacità di giudizio degli Italiani è stato perpetrato ponendo ogni volta in maggiore evidenza, tra i numerosi dati comunicati, solo quello o quelli favorevoli alle tesi programmate dai media e dagli stessi politici.

Così ogni giorno si è posto alternativamente l’accento sul maggior numero di morti o sul minor numero di contagi, o sul maggiore o minore indice di affollamento dei reparti di terapia intensiva, sulla maggiore o minore quantità di tamponi eseguiti ecc.

Ad un certo punto, più di recente, si è addirittura aggiunto al pacchetto dei rilevamenti sulla pandemia un ulteriore dato, presumibilmente comparato (con cosa?) che analizza la realtà attraverso la misura termometrica di una ipotetica febbre della pandemia (non dei poveri cristiani contagiati).

Scopi e valenza originari di tale nuovo indice non sono stati ovviamente ben compresi dai normali cittadini, ma i relativi numeri sono stati e vengono citati alla bisogna.

Di fatto la conoscenza della verità è stata resa difficile proprio da questo spacchettamento di un insieme di dati che al contrario dovrebbero essere analizzati e riassunti ogni volta nel totale loro insieme, per poi poter formulare un qualsiasi commento in merito.

A dimostrazione della assai probabile incongruenza della realtà italiana rispetto a quanto notiziato da giornalisti e politici a partire dall'inizio della vicenda covid-19 si ricorda che numerose nazioni non comprendendo, o forse proprio comprendendo tutto, hanno addirittura posticipato la apertura delle frontiere con l’Italia che sarebbe dovuta avvenire con criteri di reciprocità entro i primi di giugno.

È evidente che non è stata recepita nel giusto modo la miriade di notizie trionfalistiche relative alla ormai scarsissima diffusione del coronavirus in tutte le regioni italiane.

Non si capisce pertanto perché la Grecia dovrebbe porre limiti alla libertà di fruizione del suo territorio da parte dei cittadini (turisti) italiani, da sempre una risorsa per il paese e lo stesso vale per altri paesi, europei e non, che stanno promuovendo eguali provvedimenti restrittivi alla libera circolazione dei soli cittadini italiani.

Quanto meno sorge il dubbio che i nostri soloni, politici e tecnici, hanno sbagliato nella comunicazione (sul modo e su cosa evidenziare comunicando) e speriamo che si tratti proprio e solo di questo.

In merito e a scopo esemplificativo di quanto potrebbe essere stato nascosto, o trascurato ed attribuito a semplice errore comunicativo, si richiama doverosamente l’attenzione sul fatto che poco tempo or sono si è venuti a conoscenza di un dubbio sul numero totale dei morti per pandemia, questo numero avrebbe dovuto essere addirittura aggiornato in aumento di ulteriori diciannovemila vittime.

Non se ne è più parlato, ma neppure vi è stata una chiara e decisa smentita!

In definitiva resta il sospetto, anche ed in specie a livello internazionale, che in Italia la lotta al coronavirus sia stata condotta e (quasi) vinta dai singoli semplici cittadini grazie ai loro sacrifici ed allo spirito di abnegazione degli operatori sanitari.

Lo stato (e per esso i politici tutti ed i vari responsabili tecnici) nel frattempo si è preoccupato di mantenere integro il sistema di potere attuale e di contribuire a gestire le notizie, inducendo i media a comunicare i numeri della realtà pandemica secondo una modalità atta ad evitare di evidenziare eventuali errori e/o difetti insiti nelle decisioni e negli atti compiuti dello stesso potere.

Sarà interessante esaminare (lo cercheremo di approfondire in seguito) come si stanno già elaborando a cura dei soliti politici ed esperti tuttologi i numeri e dati economici relativi alle ulteriori attività da espletare per riprendere la funzionalità sociale, che ci verranno poi riferite, come al solito, confusamente e talvolta in forma onirica.