mercoledì 21 ottobre 2020

NUMERI E LOTTERIA POLITICA

Ogni giorno il bollettino delle vincite della ormai famosa lotteria conosciuta come quella del Covid-19 ci viene aggiornato da tutti i media. 

Ovviamente, lo hanno compreso anche i normali cittadini, quanto ci viene riferito è una parte di quanto sta succedendo, adeguatamente adattata nella forma, ma in alcuni casi anche nella sostanza, a quello che vuole essere il messaggio subliminale che al momento i nostri governanti desiderano trasmettere.

Vediamo di spiegare con degli esempi e chiarire alcuni concetti.

È noto che di recente, dopo un periodo di sostanzialmente basso numero dei contagiati dalla pandemia, vi è stato un sobbalzo verso l’alto dei soggetti positivi ai test di controllo e, a un certo punto, sono stati rilevati ottomila ottocento quattro contagiati nell’arco di ventiquattro ore, cifra molto alta che poteva indurre eccessivi timori specie tra gli italiani più anziani e deboli. 

 Per evitare tali, forse eccessive, preoccupazioni i comunicati ufficiali dei telegiornali delle reti nazionali (ma stranamente anche quasi tutti quelli delle reti private) si sono adeguati nel comunicare nei titoli di apertura che i positivi portatori del virus erano aumentati di oltre ottomila unità.

Vi sarebbe stato di certo un differente effetto psicologico se si fosse detto che i contagiati avevano raggiunto in effetti circa novemila unità., adeguando proprio alla effettiva realtà gli stessi titoli di testa relativi alla pandemia e sbandierati all’inizio di tutti i telegiornali. 

Questi numeri e i vari indici e tabelle comparative tra regioni e tra stati europei e mondiali che dovrebbero informare e fornire chiarimenti su ciò che avviene, ci vengono ufficialmente propinati da politici e scienziati accreditati, ma in realtà alla fine non risultano altro che un mezzo per confondere e aiutare (chi?) a travisare la realtà.

È noto, che questi stessi soggetti ufficiali ci avevano comunicato che da molto tempo, almeno in Italia, la percentuale dei positivi tra i soggetti sottoposti all’esame con tampone orofaringeo si manteneva fissa intorno al cinque per cento ed il numero di tali soggetti positivi di conseguenza variava ovviamente anche, o solo, a seconda del numero dei tamponi processati nelle ventiquattro ore e ciò era cosa buona e giusta.

È inoltre anche noto che nelle ventiquattro ore successive all’annuncio degli oltre ottomila contagi di cui sopra, questi sono diventati ben diecimila e più e la percentuale di soggetti positivi rispetto al numero dei tamponi risultava variata e di molto sopra alla soglia del cinque per cento, da tempo e fino a poche ore prima ritenuta una reale barriera virtuosa.

Per restare sempre all’esempio inizialmente sopra citato si è affermato che gli ottomila ottocento quattro contagiati e la percentuale di positività sono scaturiti dopo una verifica condotta con l’utilizzo di circa centosessantamila tamponi, ma allora i nostri soloni tecnici non si sono accorti che la percentuale dei contagiati era repentinamente salita o mancavano ad un eventuale appello sedicimila e venti tamponi non eseguiti.

La reale facoltà di approssimazione di cui si arrogano i nostri comunicatori è sicuramente eccessiva e non contribuisce a fare ordine nel caos informativo.

È quindi ulteriormente chiaro che (si suppone su espressa richiesta o comunque acquiescenza dei poteri politici) i media hanno ormai rinunciato a considerare la matematica come una scienza esatta.

Ma se ciò è vero per l’argomento salute dei comuni cittadini, quanto si discosta dalla realtà la descrizione degli avvenimenti economici fattaci attraverso gli stessi comunicatori?

Le descrizioni, i numeri e le notizie raccontate dai nostri politici e quelle riportate da tutti i media relativamente agli avvenimenti economici sono assai più numerose e più falsate rispetto a quanto avviene nei vari report sulla questione sanitaria.

Sarebbe una impresa titanica prendere in esame tali affermazioni e analisi della pandemia finanziaria conseguente al blocco dell’economia, protrattosi per oltre due mesi, moltissime notizie, pur essendo inutili, errate o comunque inesatte, ci sono state fatte digerire e continuano a venirci servite quotidianamente; pertanto è più semplice riassumere e chiarire al meglio su alcuni argomenti primari quella che è la vera realtà:

  •  il cosiddetto recovery fund, ad oggi non è altro che un progetto di massima, per attuarlo è necessario che i parsi comunitari tutti siano concordi (alla unanimità) sul come e sul quanto stanziare.
  • non si potrà comunque beneficiare delle somme eventualmente disponibili prima dei prossimi nove o dieci mesi.
  • le manovre economiche sino ad ora fatte dal governo sono state possibili solo ricorrendo all’indebitamento ulteriore dello stato e quindi di noi italiani.
  • la quota di finanziamenti a fondo perduto prevista dallo stesso recovery plan in realtà, sia pure in futuro, dovrà essere comunque pagata dagli abitanti degli stati che la avranno utilizzata, magari sotto forma di contributo al bilancio comunitario anziché di restituzione diretta.
  • i nostri politici affermano di voler diminuire il carico fiscale sui cittadini comuni, ma invece dovranno per forza aumentare di molto tale carico specie se non si provvederà a risparmiare seriamente sugli sprechi e sui costi di gestione dello stato.
  • è ormai chiaro che ci avviamo verso un regime fiscale in cui agli storici diretti gabellieri dei cittadini (comuni, province, regioni, enti vari e nazione stessa) si è aggiunto un nuovo soggetto percipiente: l’Europa!

 Sarà questa la rivoluzione fiscale di cui si vocifera?

Così, quando in un futuro imminente ci lamenteremo dell’eccessivo perso fiscale e lamentandoci ricorderemo che agli italiani era stato promesso proprio un risparmio fiscale a fronte di un aumento degli oneri per il rimborso di un notevolmente più alto debito pubblico, sarà inutile ricordare.

Anzi i politici in quel momento al potere ci potranno prendere in giro affermando che forse siamo stati sciocchi a credere ad una tale evidentemente impossibile previsione e che comunque nel frattempo è stato necessario farsi carico della nuova fiscalità europea diretta e che comunque.......... 

Insomma i governanti di prima o di poi non saranno tenuti ad alcuna responsabilità, mentre noi cittadini comuni, insieme ai nostri figli e nipoti (ne siamo perfettamente già coscienti), grazie alle attuali premesse, ci avviamo a divenire, ancora una volta tartassati, cornuti e mazziati!