sabato 9 gennaio 2021

Vaccini e dubbi

 In attesa di nuovi imprevedibili sviluppi cerchiamo chiarire la verità sulla pandemia in corso anche attraverso quel che si può arguire prestando attenzione a cosa e come ci riferiscono in merito ai vaccini.

Il vaccino è uno tra quegli argomenti e problemi che sembrano non venir correttamente descritti e chiariti ai comuni cittadini, in specie attraverso i media, dai politici italiani ed europei che ormai da molto tempo stanno gestendo la salute e salvezza degli stessi comuni cittadini.

A prescindere da ogni altra osservazione, la primaria mancanza di chiarezza e completezza dell’informazione riferita a tali vaccini è certamente rappresentata dal fatto che non sono noti i termini normativi ed economici dei contratti di acquisto dei vaccini stessi stipulati in accordo tra i vari stati europei e le case farmaceutiche produttrici e fornitrici di questi rimedi sanitari.

A mala pena e sembrerebbe per errore e forse con una certa approssimazione, sono stati resi noti i costi delle singole dosi vaccinali che dovrebbero variare all’incirca tra i due ed i quindici Euro; in realtà, più o meno a parità di prestazioni, si pagherà un prezzo completamente diverso per ogni singolo produttore.

Se in tali costi è anche incluso l’onere per la logistica (trasporto) non è ben chiaro e la stessa fonte che avrebbe rivelato i prezzi di acquisto non sarebbe stata ufficialmente confermata.

Al contrario e pertanto ufficialmente, il segreto (inizialmente totale) sui predetti costi e termini contrattuali sembra sia stato spiegato adducendo come motivazione la richiesta di riservatezza fatta dalle case farmaceutiche produttrici che in cambio della stessa riservatezza avrebbero concesso particolari sconti all’Europa (sarà vero?).

In pratica ne deriverebbe per i produttori che il prezzo e le condizioni di favore praticate all’ Europa, essendo ignoti, non potranno rappresentare una base per le trattative di fornitura dei vaccini al resto del mondo (il cosiddetto terzo mondo).

Aderendo a tali richieste di riservatezza la virtuosa Europa non ha avuto il dubbio che, in sostanza, così operando avrebbe contribuito a creare future ulteriori difficoltà economiche per i paesi più poveri e quindi meno contrattualmente forti?

Poco male se è vero che il motivo che ha portato a secretare i contenuti dei contratti di fornitura sia stato ed è tuttora di natura prettamente economica, così come sopra ipotizzato.

Si tratta di prendere in considerazione una potenziale questione morale che forse, anzi sicuramente, è già stata o verrà attenzionata nei discorsi del papa Francesco.

Il dubbio che la segretezza contrattuale serva anche a mascherare una diversa realtà ci potrebbe invece preoccupare assai.

Si ricordi che la autorizzazione a vaccinare è stata concessa in via emergenziale in accordo con gli istituti ed agenzie addetti alla sorveglianza sulle medicine e si ipotizzi che in cambio del rapido inizio delle forniture dei vaccini le società farmaceutiche potrebbero aver preteso la totale immunità e deresponsabilizzazione su eventuali effetti dannosi causati, nell’immediato e anche in futuro, ai vaccinati.

È noto in tutto il mondo che la lobby dei produttori farmaceutici è molto forte ma se questa ipotesi sui contenuti contrattuali si dimostrasse vera, potremmo dedurre che si sia evidenziata una reale debacle dei politici, della politica e del sistema di potere che, presi alla sprovvista dagli eventi pandemici causati in sostanza dalla loro negligenza e scarsa preveggenza, si sarebbero inchinati ai più forti (chiamiamoli i farmacologi), purtroppo dopo una battaglia costata già più di settantamila morti nella sola nazione italiana.

In sostanza, se le case farmaceutiche per contratto si fossero garantite di non dover subire nessuna conseguenza per il loro operato in caso di danni provocati dai vaccini prodotti, vuol dire che i test sulla sicurezza fino ad oggi fatti non sono ancora ritenuti esaustivi.

Ma allora si sta continuando a sperimentare a carico di tutti i cittadini comuni?

Ma allora i politici (se forniti di attributi) rischiando solo un poco di più avrebbero potuto anticipare le vaccinazioni anche solo dopo verifica positiva delle prime fasi di sperimentazione, bloccando in buona parte i contagi (così come sembra sia avvenuto in Cina).

Nel mondo cosiddetto occidentale e non solo, ci saremmo risparmiati, grazie ad un piccolo e coraggioso azzardo ulteriore, centinaia di migliaia di decessi per Covid-19.

Ad oggi l’unica arma a disposizione per combattere la pandemia è comunque il vaccino (bene, male, del tutto o in parte sperimentato non importa) e bisogna vaccinarsi correndo più rapidamente di quanto corrano i contagi.

Purtroppo i quotidiani aggiornamenti ci mostrano che i numeri delle vaccinazioni eseguite in tutti gli stati europei sono troppo bassi, in Italia tra prime dosi e richiami dovremo pungerci (vaccinarci) circa sessanta milioni di volte e forse più per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge.

Se ipotizziamo di far durare per tutto un anno la campagna vaccinale teniamo presente che bisognerebbe eseguire circa cinque milioni di somministrazioni ogni mese, ma ad oggi i numeri non corrispondono al ritmo richiesto!

Nel frattempo il virus ha potuto, può e potrà mutare anche più volte, al limite divenendo più resistente al vaccino stesso e la economia del nostro paese, ma anche del mondo, potrebbe crollare con conseguenze deleterie per tutti i cittadini!

Insomma, per vincere la malattia e scongiurare ogni pericolo ora si tratta di iniettare più dosi possibili nelle braccia degli italiani e di assicurare così una copertura vaccinale in pochi mesi, non in un intero anno, LO ABBIAMO CAPITO?

È possibile che i comuni cittadini pretendano che una semplice prestazione sanitaria consistente nel praticare una semplicissima puntura al braccio non venga rallentata dalle solite beghe burocratiche e/o politiche spesso create ad arte dagli amministratori di questa nostra malversata nazione?

SPERIAMO!