domenica 7 febbraio 2021

Verità e bugie

 Malgrado la gran mole di notizie riferite dai media e le comunicazioni ufficiali ed ufficiose dei politici non si riesce ancora a capire esattamente quale sia la vera realtà sullo stato di salute dei cittadini e sulle motivazioni dei provvedimenti che vengono adottati per curarli, questa confusione di certo riguarda l’Italia, ma anche l’Europa e il resto del globo terrestre.

È un piccolo esempio, ma significativo di quello che sicuramente sta accadendo anche altrove nel mondo, il fatto che di recente sia sorta una feroce polemica che riguardava la comunicazione ufficiale di numeri sbagliati riferiti ai nuovi contagiati in Lombardia.

Non importa se questo avvenimento si sia manifestato a causa di un errore di trasmissione dell’ente locale o ad un errore di calcolo degli organismi statali, importa solo riuscire a tener ben presente che quanto apprendiamo dai media e dai politici può risultare erroneo e comunque il più delle volte la realtà, per come riferitaci, sembra venir previamente ed opportunamente emendata e rielaborata, con lo scopo di mantenere i soliti comuni cittadini all’oscuro delle verità più scomode o di parte di esse.

Vediamo le incongruenze e le problematiche più rilevanti che gli stessi comuni cittadini italiani potrebbero immaginare o di fatto hanno potuto scoprire in barba alla mancanza di chiarezza ed al deficit comunicativo da parte delle fonti ufficiali.

Innanzi tutto bisogna rilevare dal punto di vista scientifico che i professoroni (medici e responsabili della pubblica sanità) sono adusi a riferirci quasi quotidianamente dati e presunti progressi nelle cure, ma in realtà non fanno che ripetere sempre e in continuo le stesse nozioni sul virus che ci affligge.

Si conferma, ma lo sappiamo da un anno ed oltre, che il covid-19 si trasmette principalmente e direttamente per via aerea e quindi può essere utile indossare delle mascherine, indipendentemente se di tipo più o meno performante, ma non si escludono del tutto altre tipologie di trasmissione.

Si ha notizia di tentativi di cura dei malati mediante somministrazione di anticorpi monoclonali che avrebbero funzionato guarendo illustri malati, tra questi il presidente americano Trump.

In Italia questa cura non è stata adeguatamente presa in considerazione e/o testata e solo di recente l’agenzia italiana del farmaco ne ha autorizzato un modesto utilizzo in via sperimentale e inoltre, a priori, si è innanzitutto criticato l’uso di tale medicinale forse perché costerebbe circa duemila dollari per ogni dose (ma quanto costa un malato ospedalizzato? E un morto in più o in meno?).

Nel frattempo la Germania ha già acquistato duecentomila dosi della stessa medicina monoclonale, ma non è stato detto a chi sia stata o sarà eventualmente destinata!

La soluzione ai problemi di salute dei comuni cittadini è ormai indissolubilmente legata all’utilizzo dei vaccini che per assicurare una adeguata immunità della popolazione (il famoso effetto gregge) è necessario vengano somministrati almeno al settanta per cento della popolazione.

Ancora oggi non è ben chiaro se un individuo vaccinato possa essere comunque portatore e/o diffusore di contagio.

Non è anche ben chiaro se i vaccini, attualmente o in un prossimo futuro disponibili, sono e saranno efficaci nei confronti delle nuove mutazioni del virus pandemico (variante inglese, brasiliana, sudafricana, ecc.).

Neppure è ben chiaro se dei tre vaccini già somministrabili uno possa essere utilizzato con successo solo dalla fascia di popolazione più giovane (gli under 55).

È invece abbastanza chiaro che le organizzazioni sanitarie e scientifiche di quasi tutte le nazioni sono state incapaci di combattere alla pari contro un virus che sta divenendo invincibile grazie al combinato disposto della impreparazione scientifica e della incapacità politico-organizzativa delle cosiddette classi dirigenti.

Se la stessa OMS (organizzazione mondiale della sanità) è stata criticata e ritenuta colpevole di non aver rispettato i suoi stessi protocolli, o meglio di averli rispettati senza preoccuparsi della valenza e della tempestività delle comunicazioni e della reale efficacia delle proprie azioni, si può immaginare quante e quali siano e saranno le critiche rivolte agli equipollenti organismi scientifici italiani (Iss, comitato tecnico scientifico, ministero della sanità ecc.) che per default sono in pratica enti burocratici che hanno scarsa capacità reattiva e decisionale.

È assurdo che dopo i mesi trascorsi dalle prime notizie che davano per imminenti le approvazioni sanitarie di due o tre tipologie di vaccini e dopo mesi dalla autorizzazione alla somministrazione del primo di tali vaccini non vi sia in Italia un dettagliato e credibile piano vaccinale.

Al contrario, nel nostro paese e non solo, si continuano a comunicare vere e proprie assurdità nonché previsioni numeriche e numeri dati a vanvera.

Si ipotizza di poter vaccinare entro settembre/ottobre il settanta per cento della popolazione italiana, questo risultato percentuale lo avrebbe anche propagandato la brava presidente Ursula riferendosi ovviamente alla intera popolazione Europea, non ci possiamo credere!

Per quanto riguarda in particolare il nostro paese si deve tener presente che, anche se si riuscisse a produrre e commercializzare una sufficiente quantità di vaccino, non esiste in questo momento in Italia una organizzazione in grado di distribuire e somministrare, tra prima e seconda dose, quasi sette milioni di vaccini al mese; neppure il ricorso all’utilizzo dell’esercito ci risolverebbe un problema distributivo di tale mole.

Se poi il comune cittadino italiano si chiede ancora su cosa si basano le affermazioni sui numeri (sette milioni) di cui sopra, significa che i gestori dell’attuale sistema politico e burocratico sono riusciti nel loro scopo (quello di confondere ogni singolo essere umano e di impedirgli di ragionare lucidamente ed indipendentemente, da vero uomo libero).

È semplice, da sempre noto, ineluttabile e matematicamente corretto elaborare e interpretare i dati forniti dalle autorità politiche, governative e burocratiche seguendo questo ragionamento:

. In Italia ci sono più o meno sessanta milioni di abitanti

. Per ottenere la immunità di gregge bisognerebbe vaccinare il settanta/ottanta per cento    della popolazione

. Presupponiamo di dover vaccinare quindi quaranta milioni di cittadini, ciò significa che tra prima e seconda somministrazione (necessaria per fortuna solo per alcune tra le marche di vaccini) bisogna iniettare il vaccino stesso circa sessanta milioni di volte

. Prendendo in considerazione un periodo di nove mesi (per esempio da febbraio a ottobre 2021) che secondo vari politici e scienziati è stato indicato come congruo (non si sa bene per quali motivi), ne deriva che per terminare una vera e seria campagna vaccinale è necessario somministrare il vaccino almeno sei milioni seicentosessantasei mila volte ogni mese, a partire da subito! 

Se qualcuno, tra i politici e/o i tecnici governativi non concordasse con le conclusioni e i dati sopra esposti o è in malafede (e perché poi?) o si tratterebbe di discutere e doversi spiegare con un incapace!