giovedì 2 dicembre 2021

Omicron

 L’ultima, o meglio la più recente sorpresa prenatalizia che la arcinota pandemia ci ha riservato è la nuova mutazione del coronavirus che ormai da tempo affligge gli umani e che è stata chiamata omicron.

Riassumendo quindi (senza la pretesa di essere esaustivi), i comuni cittadini sono stati ufficialmente notiziati malamente del cursus storico della epidemia che coinvolge di fatto tutto il mondo, ma comunque hanno potuto dedurre quanto segue:

In principio sarebbe apparso in Cina il virus originario, a seguire ricordiamo la variante brasiliana e, sembrerebbe, una prima sudafricana, in India poi si sarebbe sviluppata una variante delta e successiva delta plus e per ultimo ad oggi, lo dice la OMS (organizzazione mondiale della sanità), vi è la possibilità che si stia diffondendo rapidissimamente la pericolosa variante omicron (forse la seconda con medesima provenienza sudafricana?) che non si capisce perché sia così tanto temuta visto che il decorso della malattia eventualmente indotta, così dicono gli studiosi che la hanno individuata, sarebbe per lo più scarsamente pericoloso e caratterizzato da sintomi lievi.

Tra tutte le notizie diffuse più o meno bovinamente dai media non viene poi adeguatamente evidenziato e riferito che di fatto in Giappone, il coronavirus Covid19 sembra scomparso e i nuovi contagiati da diversi giorni sono pochissimi.

Nel contempo per cercare di neutralizzare Omicron le autorità italiane ed europee con provvedimenti autonomi di ciascuna nazione, per ora, hanno provveduto a bloccare prudenzialmente l’operatività dei voli provenienti da molti paesi africani. 

Continua in effetti la mancanza di coordinamento ed in definitiva di esattezza delle notizie che vengono diffuse e nessuno dei responsabili politici che ci amministrano sembra in grado di poter comunicare spiegando con chiarezza ai propri elettori la vera verità sulla pandemia in corso.

Si noti che la stessa mancanza di chiarezza ha di fatto indotto reazioni contro i provvedimenti di tutela della popolazione adottati dai governanti; la opposizione, anche violenta, di coloro che manifestano e rifiutano le vaccinazioni è per lo più causata da tale mancanza di chiarezza.

Dispiace inoltre di dover rilevare che in effetti dalle vicende pandemiche e dal conseguente tragico bilancio dei morti si sarebbero dovuti rafforzare i sentimenti umanitari e di fratellanza tra tutti gli individui, ma così non è stato.

Tranne rare eccezioni (per lo più alcuni esponenti religiosi) pochi di coloro che oggi contano e governano nel mondo hanno operato ed operano secondo principi morali dettati dalla pietas, quasi tutti hanno agito ed agiscono seguendo piuttosto i principi della ricerca del successo personale e del carpe diem!

Per conseguenza una volta accertate e verificate diffusione e pericolosità del coronavirus, anziché provvedere ad operare da subito in maniera congiunta (magari attraverso il rafforzamento dei poteri di intervento della stessa OMS) gli stati di tutto il mondo, per opporsi ai contagi, hanno  agito licenziando provvedimenti di cautela e chiusure per evitare la diffusione del virus a livello nazionale, senza considerare il fatto che in realtà la lotta alla pandemia doveva essere condotta a livello mondiale nell’interesse di tutti.

Così le campagne vaccinali accessibili a tutti e le istanze di coordinamento a livello globale sono state poche, persino ignorate da alcuni leaders politici.

Le dosi di vaccino concesse a titolo gratuito (o quasi) e destinate ad aiutare le popolazioni dei paesi cosiddetti sottosviluppati sono state troppo poche pertanto in tali aree, abitate da non vaccinati, il virus non adeguatamente contrastato si è rinforzato, è mutato e sta ritornando a diffondersi in Europa e nel mondo in genere sotto forma di pericolose varianti.

Siamo fortunati che per quanto noto ad oggi le differenti mutazioni virali sono abbastanza validamente contrastate dalla maggior parte dei vaccini già predisposti ed utilizzati in via emergenziale, ma se così non fosse per una prossima variante?

Gli italiani sono a disagio a causa dei timori per la salute pubblica, ma ad ampliare tale disagio concorrono anche altri timori: quelli causati dalla logica previsione di un tracollo della economia.

È inutile che i media continuino ad esaltare le capacità economiche delle imprese tricolori, sostanzialmente (lo affermano gli stessi nostri politici e ministri) se tutte le proposte innovazioni finanziarie escogitate operassero a nostro favore e senza intoppi, verso la metà del 2023 l’Italia tornerebbe nelle condizioni economiche precedenti la pandemia (che non erano certo le migliori degli ultimi decenni!).

A fronte di tale, forse troppo ottimistica, previsione non viene peraltro ricordato che in pari data noi comuni cittadini ci troveremo comunque indebitati per circa quattrocento miliardi di Euro in più di quanto lo eravamo nel 2019 (di tanto sarà come minimo aumentato il nostro passivo nazionale).

Saranno in grado le prossime generazioni di ripagare i debiti che i politici (Italiani, Europei e di tutto il mondo) hanno contratto nei confronti del mercato finanziario globale per combattere la pandemia da Coronavirus?

I nostri figli, nipoti e pronipoti possono solo sperare nell’aiuto che una robusta dose di inflazione che li aiuti a ripagare i debiti fatti dai padri.

Sempre noi comuni cittadini stiamo già constatando che la curva della inflazione a livello mondiale si sta impennando e siamo inoltre ovviamente pronti a pagare, pagare, pagare!