sabato 2 aprile 2022

Guerra

Quando stava attenuandosi il pericolo, rappresentato dalla recente pandemia virale, che avrebbe potuto coinvolgere anche la stessa sopravvivenza della specie umana, si è chiaramente evidenziato un nuovo egualmente letale pericolo: la GUERRA. 

In effetti la guerra è diffusa allo stato endemico dagli albori della civiltà umana e viene da tutti condannata, ma anche troppo spesso contemporaneamente giustificata a seconda delle motivazioni, vere o presunte, che sono alla base del suo insorgere e del suo dichiarato obiettivo finale.

Così, per esempio, in linea generale vengono da sempre ritenute giustificabili le guerre di indipendenza e non quelle di conquista anche se, pensandoci bene, i comuni cittadini che attraverso la guerra riescono a divenire indipendenti non fanno altro che conquistare (o riconquistare) un territorio o uno stato già gestito da altri cittadini, spesso diversi per credo politico, razza o religione.

Si potrebbero fornire altri esempi di conflitti ritenuti anche da molti giusti o addirittura doverosi, ma alla fine ogni guerra diventa ingiusta se la si considera nel suo insieme e la si esamina poi da tutti i punti di vista.

Un tempo gli esseri umani erano addirittura condizionati dalla necessità di sopravvivere e per riuscire a procurarsi il cibo potevano essere costretti a battersi tra loro, magari a mani nude, un tale atteggiamento ferino, grazie ai progressi fatti nel campo della agricoltura e della tecnologia, non è oggi più necessario, eppure sopravvive negli animi umani, magari nel profondo, una certa volontà di prevaricare sui propri simili (ma diversi) delle cui vicende e sofferenze poco o nulla ci importa. 

Al fine di sconfiggere definitivamente la fame nel mondo basterebbe che tutte le nazioni destinassero a tale scopo poco più del venti per cento di quanto spendono (ufficialmente o nascostamente) per la produzione o l’acquisto di armamenti (difensivi ed offensivi), ma questa battaglia contro la sofferenza e la morte per inedia, che ancora oggi coinvolge alcuni abitanti della terra, non sembra interessare nessuno o comunque interessa solo alcune associazioni caritatevoli.

Al contrario in tutto il mondo tutti vogliono armarsi di più ed i più illuminati capi politici, italiani e non, prevedono di dover stanziare enormi somme per potersi meglio difendere e per creare un nuovo esercito europeo, ovviamente dotato di armi nucleari, che tra gli stessi europei sono già in dotazione delle forze di difesa francesi.

Il nuovo virus da temere non è più il coronavirus, ma il microorganismo responsabile della sindrome di Napoleone che favorisce la corsa agli armamenti nel vecchio continente ed in tutto il mondo.

Diamo per scontato (lo afferma con veemenza anche papa Francesco) che la guerra è sempre ingiusta, dolorosa ed esecrabile e cerchiamo di capire cosa sta veramente accadendo.

L’esercito russo ha attraversato il confine ed ha iniziato una guerra contro l’Ucraina volendo probabilmente destabilizzarne l’attuale governo che da sempre si oppone alle mire espansioniste sovietiche.

Ufficialmente il presidente Putin ha dichiarato e dichiara di aver voluto e di voler solo agire in difesa delle popolazioni russofone che sono presenti in due regioni dell’est ucraino e che da anni reclamano l’indipendenza politica e territoriale dal governo centrale di Kiev accusandolo di numerose vessazioni.

Ma allora, se questi fossero i veri motivi alla base delle azioni belliche intraprese, la guerra in corso rientrerebbe tra le tipologie di conflitti di liberazione ritenuti da molti giustificabili!

Nella realtà le motivazioni sono anche altre:

Si ricordi primariamente che la vasta area di fatto contesa tra Unione Sovietica ed Ucraina ha un sottosuolo che contiene molte riserve energetiche e di minerali preziosi.

Vi è poi da sottolineare che dal punto di vista strategico è effettivamente vero che i paesi occidentali membri della alleanza atlantica, ampliando la loro sfera di influenza verso oriente e inglobando come alleata l’Ucraina (lo stavano sicuramente programmando), in un prossimo futuro sarebbero stati in grado di compromettere  agevolmente la sicurezza della Russia potendo sferrare contro la stessa un eventuale attacco militare in partenza da basi logistiche e missilistiche poste a ridosso dei confini.

Questo stesso pericolo (la contiguità al proprio territorio delle basi militari di potenziali avversari) si è storicamente già manifestato ai tempi in cui esisteva ancora la cosiddetta cortina di ferro e nell’isola di Cuba (non proprio al confine, ma a poche miglia dalle coste Statunitensi) furono posizionate alcune rampe lanciamissili sovietiche.

All’epoca la reazione americana fu immediata e totale e si manifestò il reale pericolo dello scoppio di una terza guerra mondiale; poi il buon senso prevalse e le basi di lancio sovietico-cubane furono smantellate.

I motivi strategici che hanno portato la Russia ad invadere parte del territorio ucraino sono quindi gli stessi che portarono al blocco navale di Cuba da parte degli Stati Uniti. 

Ovviamente non sarebbe stato possibile un blocco dell’Ucraina, vastissimo paese con svariati milioni di abitanti, per cui Putin ha dovuto invadere per impedire e poi, vista la resistenza oppostagli si è trovato coinvolto in una vera e propria guerra di logoramento.

Le numerose vittime civili e militari sono la conseguenza, certamente inizialmente non proprio del tutto voluta dall’esercito aggressore.

Nel frattempo i media hanno di fatto contribuito ad ampliare la spirale di violenza che avvolge tutte le guerre e si sono schierati a supporto del governo di Kiev e piuttosto che fare propaganda contro la stessa guerra si sono prodigati nell’esaltare l’eroismo del premier ucraino Zelensky da più di un mese, di fatto, assediato dalle soverchianti forze degli invasori.

L’epopea del popolo ucraino e del suo leader che resiste agli invasori Russi possenti e meglio armati fa audience e per questo gli stessi media sono prodighi di continue note di colore bellico (una bomba cade su un ospedale, una scheggia ferisce una donna incinta, un bambino muore colpito dal fuoco incrociato dei belligeranti ecc.) e sostengono la necessità di fornire all’Ucraina aiuti umanitari e non (cibo, armi e materiali bellici) quasi volendo far proseguire il più a lungo possibile lo spettacolo.

Chi soffre veramente sono i soliti cittadini comuni che rifugiati negli scantinati per difendersi dalle bombe russe, secondo vari cronisti di guerra per placare la sete sono costretti a bere l’acqua ferruginosa degli impianti termici 

  • nel mentre in contemporanea la televisione ufficiale mostra il premier Zelensky che siede con i suoi pari ad un tavolo di lavoro su cui sono debitamente posizionate numerose bottiglie di acqua oligominerale e relativi bicchieri
  • nel mentre, sempre in contemporanea, i telegiornali ricordano solo come notizia marginale il fatto che nella guerra da sempre in corso contro l’ingiustizia sociale quattro combattenti senza tetto sono stati trovati morti per il freddo sui marciapiedi della civilissima città di Roma   
Che squallore!!!