martedì 20 settembre 2022

Miliardi

 Oramai tutti i cittadini comuni dovrebbero da tempo aver compreso che i politici (italiani, europei e di tutte le altre nazioni), pur di riuscire a mantenere i numerosi privilegi di cui hanno goduto e godono, sono disposti a tutto.

La ricerca del successo elettorale giustifica quindi che si possano contraddire e/o stravolgere vari principi che fino a pochissimo tempo or sono erano considerati basi semplici, ma indispensabili, della democrazia.

Nulla di ciò che ci propinano i politici ed i media appare sempre chiaro e certo ed esaminando il panorama odierno delle proposte ideologiche dei vari partiti si rimpiangono i vecchi tempi quando si potevano distinguere tra gli eletti in pratica solo tre indirizzi ideologici dei quali dichiaravano far parte quasi tutti i vari onorevoli e cioè: destra; centro; sinistra.

Oggi prendiamo atto della nascita di innumerevoli organizzazioni (partiti, movimenti, liste, o altro) che invitano a condividere le loro visioni politiche cercando di distinguersi tra tutti, ma nel contempo vogliono anche ricomprendere ogni sfumatura del pensiero politico di ogni singolo cittadino allo scopo di raggiungere il massimo consenso elettorale.

Così per ottenere questo maggior consenso le odierne istanze ideologiche degli elettori vengono capillarmente attenzionate e i candidati hanno di fatto creato molteplici centri nonché molteplici destre e/o sinistre cui dichiarare la loro appartenenza.

Il comune cittadino che quindi e finalmente voterà a breve, troverà sicuramente la quasi certezza di una condivisione ideologica sostenendo l’una o l’altra delle numerose formazioni politiche che in Italia competeranno nelle prossime elezioni di settembre.

Diversamente sarà più difficile che tutti provino soddisfazione nel constatare come le stesse formazioni (partiti ed altri) abbiano di fatto individuato nell’aumento del debito (privato e pubblico) l’unica medicina da usarsi in quanto atta a contrastare le nefaste conseguenze recessive della attuale crisi economica mondiale.

Oggi i politici al fine di essere eletti non fanno altro che promettere agli elettori svariate elargizioni economiche (contributi, agevolazioni fiscali e creditizie, bonus e ristori di ogni tipo ecc.).

La fabbrica delle illusioni finanziarie è in piena attività: chi promette trenta miliardi, chi solo quindici, chi diciassette e così via.

L’elettore del prossimo venticinque settembre, se privo di particolari e/o forti motivazioni ideologiche, si sentirà sicuramente attratto dai miliardi in ballo e avrà tendenza a votare per la formazione politica che promette la maggior quantità di contributi in favore della quasi disastrata (così appare almeno in Italia) economia reale.

È piacevole per il cittadino elettore sentirsi supportato economicamente nell’immediato, che poi tutti i miliardi di nuovo debito dovranno essere ripagati da noi stessi, dai nostri figli e nipoti è un altro problema, non di oggi ma di domani o dopodomani.

Alla faccia del tanto deprecato populismo!

Il solito cittadino comune, grazie ai proclami dei politici ed alla massa di notizie capziose riportate dai media, quasi si sta convincendo che la guerra in Crimea ed in Ucraina è come una crociata destinata tra l’altro a liberare le minoranze russofone dalla stessa influenza della madre Russia?

Gli aspetti economici che di fatto condizionano l’andamento delle operazioni militari non sembrano rilevare e sono in pratica nascosti da tutti i belligeranti (Russi, Americani, Ucraini, Europei ecc.) e trascurati dai notiziari quotidianamente trasmessi e di solito falsamente veritieri.

È lecito domandarsi se lo stesso comune cittadino si sia reso conto che i politici lo stanno costringendo a combattere una vera e propria guerra, sia pure limitata per ora alle fasi di supporto logistico (fornitura di armamenti in primis) e alle sanzioni economiche.

Ma davvero i politici rappresentanti dell’Europa pensano di vincere questa stessa guerra contro la Russia solo mediante l’uso delle sanzioni economiche?

Ma davvero gli stessi rappresentanti credono che, se messo alle strette, il presidente russo Putin si farebbe scrupolo ad utilizzare le armi atomiche tattiche che a quanto pare la sua nazione possiede in gran quantità?

Ma davvero gli utenti italiani sono convinti che poiché le scorte di gas naturale sono piene per l’ottanta per cento, questo inverno non soffriranno il freddo?

Si noti per inciso che nessuno dei nostri politici e/o dei media ha evidenziato con chiarezza quale sia il rapporto tra l’ammontare delle nostre riserve di gas e l’ammontare del consumo annuo.

Ed ancora nessuno dei nostri politici e/o dei media ha ufficialmente comunicato le quotazioni alle quali sono sati comprati numerosi metri cubi di gas africano per sostituire la mancanza del gas russo e quindi non è chiaro quanto ad oggi ci sta veramente costando il conflitto Russo – Ucraino.

In Italia vista la assenza di notizie univoche ed assolutamente credibili sulla guerra e sulla situazione economica molti elettori non se la sentiranno di esprimere il loro giudizio andando a votare al buio una delega in bianco ed ancora una volta anche in queste prossime elezioni prevarrà il partito degli astensionisti.